La storia di Tonia

Ciao a tutti voi, sono Tonia, di Napoli e ho 16 anni. Ho letto diverse storie e sotto ognuna di esse ho notato una forza o una mancanza di essa. Porto il lionese classico da quasi tre anni, in precedenza ho cambiato due gessi portandoli per quattro mesi.

Ho letto di chi l’ha definita una passeggiata e di chi invece lo affronta come un castigo.Guardo questi anni e più vado avanti più ne sono meravigliata.
Inutile nascondere il fatto che, per chi deve affrontare la scoliosi come me, con dei gessi o corsetti un pò si sente cambiato.
Prima di affrontare il gesso, sono andata da diversi ortopedici, in un mese ne avrò girati una decina, finché non ho incontrato il mio: meravigliosa salvezza.
Non ho trovato un dottore o un ortopedico soltanto, ho trovato un amico al quale poter parlare di ciò che potevo vedere come mio male, un amico dal quale poter piangere liberamente.
Ricordo il momento in cui cercò con determinazione i miei occhi e disse “Dobbiamo ingessarti”
Non conosco l’espressione del mio volto di quel momento, ma di sicuro non sará stata piacevole.
Ho cominciato la palestra correttiva subito dopo pochi giorni dall’ingessatura, ho pianto tanto e dormito poco i primi giorni, ricordo ancora la prima notte.
Ricordo ancora il momento che scoprii di non poter mettere le mie camicie strette e i miei amati jeans o vestitini.
Ricordo quando metabolizzai davvero quel gesso e mi resi conto che il mio corpo era come trasformato.
Ho pianto tanto nei camerini dei negozi per non  poter indossare ciò che volevo.
Ma ricordo una forza immensa nel farlo accettare prima che a me, agli altri.
Quando mi dicevano “oddio, come fai?” – “non ti scoccia? Che pa***!”- “fossi in te lo leverei subito”- “non so come tu faccia ad accettarlo”..beh, non li consideravo molto. Ed è un consiglio a tutti coloro (spero più pochi possibili) che dovranno affrontare un gesso, o due o tre…
Conoscete solo voi la vostra storia e non dovete per forza farci entrare ognuno che vi giudicherá, ignorateli perché non potranno mai capirvi.
Accettate subito, dal primo momento il gesso o il busto, come parte vera e presente della vostra vita e del vostro corpo. Solamente volendolo davvero potrete fare tutto. Vestirvi come volete, muovervi come vi pare. 
Ogni cosa dipende da voi, la vostra stabilità o miglioramento, ma considerate soprattutto il peggioramento e dato che potete e possiamo, evitiamolo!
Ammetto l’evoluzione di questi anni e che prima lo accettavo molto meglio di adesso.
Prima non lo levavo mai, ci andavo anche al mare.
Adesso ogni volta che posso lo levo, ho accettato di potermi concedere del divertimento, ho pensato che ho sedici anni e sì il busto devo portarlo e lo porterò ancora per due anni, ma non sprecando la mia vita.
Sento il bisogno di levarlo, di uscire ogni tanto senza o di andare a scuola senza, una volta al mese tipo.
Continuo a fare la correttiva, l’ho cominciata con il gesso, continuata con il busto, con due curve una lombare e una dorsale di 30° e 31°, sono arrivata a 16° e 29° ed è un anno che proseguo la correttiva senza il busto.
A settembre, ovvero fra meno di dieci giorni la riprendo e riesco ad esserne felice. E so che quando non dovrò più portare il busto o portá fare a meno della palestra, mi mancherá terribilmente.
Il busto ormai fa parte del mio corpo, come un amico della propria anima.
Posso dirvi che un pò vi sentirete stravolti, ma è meglio affrontare i problemi (finchè si può e noi possiamo) che ignorarli e lasciare che con il tempo ci distruggano.
Un abbraccio di busto, ad ognuno di voi. Siate forti!
Tonia