Gemelli figli del vento

Gemelli figli del vento

Mario e Giorgio, gemelli classe 2004,  condividono da sempre un sacco di passioni. Nati e cresciuti in mezzo alle Dolomiti e a due passi dal lago di Garda, non potevano che innamorarsi di tutte le avventurose attività che questo spettacolare territorio offriva loro.

Trascorrono il tempo libero scalando pareti rocciose e percorrendo sentieri alla “scavezzacollo”, in sella alle loro mountain bike. La loro passione più grande è sfruttare il vento del Garda per sfrecciare come siluri, sfiorando appena l’acqua del lago.
Si sono innamorati della vela da bambini ed erano già dei piccoli campioni quando purtroppo è arrivata la brutta notizia che una scoliosi importante stava compromettendo la crescita della colonna di entrambi.

La gravità della curva non lasciava molte alternative, tanto che il primo anno l’indicazione medica è stata di indossare il corsetto 24 ore su 24.

E’ risultato subito evidente come il gesto tecnico di passare sotto al boma, durante le rapide virate, diventasse impossibile col corsetto. I ragazzi non avrebbero mai potuto passare, sfiorando il fondo della barca, per buttarsi dal lato opposto del boma.

Grazie alla collaborazione del loro allenatore e della disponibilità del circolo vela è stato aggirato il problema: ai ragazzi è stata fornita una nuova barca che avrebbero condotto assieme e che per struttura prevedeva un’altezza maggiore del boma. 

In questo modo i ragazzi sono stati dirottati in una nuova categoria ma hanno potuto continuare ad allenarsi e gareggiare con successo.

Già al secondo anno di terapia per Mario e Giorgio è stata concessa una pausa giornaliera dal corsetto sufficiente per poter riprendere gli allenamenti e le competizioni anche senza corsetto potendo così cimentarsi anche in altre categorie ed altri equipaggi.

Durante l’anno appena passato Giorgio, assieme alla sua partner di gara Isotta, è stato chiamato a indossare la divisa della nazionale Italiana per partecipare ai Mondiali Giovanili in Oman, dove un eccellente ottavo posto e un terzo posto di squadra lo hanno ripagato di tanti sacrifici. In Oman, in barca, il corsetto non c’era più, ma Giorgio e Mario lo indossano ancora per dormire. Possiamo immaginare con orgoglio come sotto la divisa della nazionale nel tempo libero e in viaggio, ci fosse anche lo Sforzesco!

Complimenti ragazzi, continuiamo a sognare: chissà mai che un giorno siate a bordo di Luna Rossa per portare l’America’s Cup in Italia!

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