Smartworking e cervicalgia

Smartworking e cervicalgia

Una delle conseguenze del lockdown degli ultimi mesi è stato l’aumento di chi è passato dalla scrivania in ufficio a quella di casa. Circa 2 milioni di lavoratori hanno sperimentato, molti per la prima volta, il lavoro in modalità smart. Lo smartworking è stato un’opportunità per poter proseguire da casa la propria attività professionale. E tanti ne hanno scoperto per la prima volta gioie ma anche dolori.
Niente auto, treno, code al mattino, più tempo per se stessi e quell’agilità che da anni in tanti abbiamo invocato. dall’altra parte il rischio di prolungare il tempo dinanzi al pc, in posture poco corrette. Certo, un po’ come avveniva in ufficio, ma non l’aggravante di muoversi ancora meno.

E una delle parti del nostro corpo che più soffre davanti al pc è il collo, provocandoci una fastidiosa cervicalgia. Il “dolore al collo” si definisce come dolore, tensione muscolare e rigidità a livello della parte superiore della colonna vertebrale, il tratto cervicale, con possibili irradiazioni al capo, generando mal di testa, e/o alle spalle e agli arti superiori.

Qualche dato. La cervicalgia è uno dei più comuni problemi di salute, tanto che ogni anno tra il 12 e il 71,5% della popolazione ne soffre. 

La categoria più a rischio? I lavoratori con prevalente attività di ufficio e ampio utilizzo del pc.

Da dove deriva questo dolore? “Dipende da come è fatta la nostra schiena, dalle sue strutture, tra cui la colonna vertebrale e i tessuti qui presenti (muscolare, legamentoso) – spiega Giulia Fregna, fisioterapista presso il nostro Istituto – L’origine di insorgenza del dolore è spesso derivante da più fattori insieme: ad esempio l’età, la presenza di passati dolori a questo livello, la coesistenza con altri disturbi muscolo-scheletrici (tra cui la lombalgia) e il mantenimento di una postura scorretta”.

E’ allora evidente come gli smart workers siano maggiormente a rischio di sperimentare la cervicalgia. “Mettiamoci insieme tanti fattori insieme – continua Fregna –  la sedentarietà prolungata per diverso tempo, il mantenimento del tratto cervicale in flessione per molte ore al giorno, l’utilizzo di una postazione non ergonomicamente corretta, dovendo adattarsi a quanto consente il proprio domicilio, il mal posizionamento di mouse e tastiera e, di conseguenza, degli arti superiori”.

Come rendere allora la propria postazione lavorativa smart anche funzionale alla nostra schiena?

Ecco 4 consigli smart

– Utilizzare un supporto sotto il pc portatile in modo da avere il più possibile lo sguardo perpendicolare allo schermo (posizionamento corretto del rachide cervicale) e non rivolto verso il basso (conseguente flessione del capo e cifotizzazione del tratto cervicale).
– Posizionare mouse e tastiera in linea con il display, nell’eventualità di un pc fisso, in modo da evitare eccessive e ripetute rotazioni del capo.
– Mouse e tastiera vanno posti in modo da poter appoggiare entrambi gli avambracci al piano, scaricando il peso degli arti superiori e allentando la tensione a livello delle spalle.
– Evitare l’assoluta sedentarietà alzandosi periodicamente dalla postazione di lavoro.

 

E poi? Sfruttiamo il tempo che lo smartworking ci regala e pratichiamo attività sportiva. E ricordiamo di sfruttare i momenti di pausa per tenere in movimento il nostro collo.

Come? Prova questi esercizi: (scarica e stampa il pdf)

 

Cosa fare se il dolore non se ne va? 

“Bisogna rivolgersi a uno specialista medico per una valutazione clinica e successivamente serve l’impostazione di un piano riabilitativo personalizzato con un fisioterapista – puntualizza Fregna – L’intervento fisioterapico sarà volto al trattamento delle conseguenze derivanti dal dolore al collo, tra le quali contratture e debolezza muscolare attraverso trattamenti manuali ed esercizi specifici. In Isico, noi fisioterapisti ci occupiamo insieme dell’individuazione di esercizi personalizzati”.

L’obiettivo del nostro team riabilitativo è permettere al paziente una ripresa graduale e impostare con lui una postura corretta, imprescindibile requisito per una buona qualità della vita. Il paziente seguito da Isico esegue successivamente autonomamente il proprio piano terapeutico di esercizi specifici e auto-trattamenti. Ovviamente resta fondamentale svolgere attività fisica, con particolare attenzione agli arti superiori, con costanza per prevenire il dolore al collo” 

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