Quasi uno studente universitario su due soffre regolarmente di dolore al collo, ma il problema inizia ben prima: oltre il 40% degli adolescenti riferisce di aver avuto almeno un episodio di dolore cervicale nell’ultimo anno.
La prevalenza cresce con l’età, colpisce più frequentemente le ragazze e si accentua in corrispondenza di carichi scolastici elevati e uso intensivo dei dispositivi digitali.
Sono numeri che parlano chiaro: il dolore al collo non è più una condizione riservata agli adulti o ai lavoratori sedentari.
È diventato una vera emergenza posturale e psicosociale che coinvolge giovani e giovanissimi, complici la sedentarietà, le ore passate davanti agli schermi e lo stress scolastico.
Un’epidemia silenziosa
Negli ultimi anni, soprattutto con la pandemia di COVID-19, abbiamo assistito a un aumento considerevole di dolore al collo, in particolare tra i giovani studenti. Lo studio da casa, le ore trascorse davanti al computer o al telefonino, il carico di lavoro e lo stress hanno contribuito a far crescere questa vera e propria “epidemia” silenziosa.
Il dolore al collo, noto anche come cervicalgia, riguarda la zona alta della colonna vertebrale e può manifestarsi come fastidio, rigidità o dolore più intenso, arrivando a limitare i movimenti e a influenzare negativamente la vita quotidiana e la concentrazione nello studio.
“Vediamo sempre più spesso adolescenti che lamentano sintomi cervicali anche importanti, nonostante la giovane età – commenta Martina Poggio, fisioterapista ISICO – È un fenomeno che si manifesta precocemente, a volte già nelle scuole medie.”
Cattive abitudini digitali e stress
Durante la pandemia, le modalità di insegnamento sono cambiate radicalmente, costringendo gli studenti a passare molte ore seduti davanti a dispositivi elettronici. L’uso intensivo di smartphone, tablet e computer ha spesso portato a posture scorrette: collo piegato in avanti, schiena curva, sedute mantenute troppo a lungo senza pause.
Anche eventi passati, come traumi o lesioni a collo e spalle, rendono più probabile il ritorno del dolore. Inoltre, gli studenti che si trovano negli anni finali del percorso universitario tendono ad avere più dolore, forse a causa del carico maggiore di studio e delle pressioni accumulate. Le notti in bianco e le abitudini irregolari, come restare svegli fino a tardi, influiscono negativamente sulla salute muscolare, contribuendo al problema.
“La postura mantenuta per lunghi periodi, specialmente in flessione del capo, è uno dei fattori più fortemente associati al dolore cervicale nei ragazzi – continua Poggio – A peggiorare la situazione contribuisce anche lo stile di vita: sedentarietà, sonno insufficiente, stress da esami e pressioni personali creano un terreno fertile per il dolore cervicale.”
Non meno importanti sono i fattori emotivi e psicologici: ansia, stress e problemi emotivi influenzano non solo il nostro umore ma anche la percezione del dolore e lo stato dei muscoli. Le donne risultano più frequentemente colpite, anche se le ragioni precise di questa differenza non sono ancora del tutto chiare.
Analizziamo le cause
Le ricerche hanno individuato undici fattori principali associati al dolore al collo, tra cui:
- postura scorretta prolungata
- uso inappropriato del cuscino
- mancanza di attività fisica
- qualità del sonno scarsa
- traumi pregressi
- ansia e stress
Tra queste, l’uso scorretto del cuscino è particolarmente significativo: un cuscino troppo alto o troppo basso, troppo morbido o troppo duro può compromettere la posizione del collo durante il sonno e causare dolori al risveglio.
Inoltre, chi non fa abbastanza esercizio fisico rischia di avere muscoli più deboli e meno elastici, meno capaci di sostenere correttamente la testa e la colonna vertebrale.
“Molti ragazzi dormono su letti non adatti alla loro crescita e sviluppo. È importante curare anche questi aspetti, spesso trascurati – aggiunge Poggio – anche un cuscino sbagliato può alterare la biomeccanica cervicale e provocare dolore al risveglio.”
Curiosamente, il dolore al collo colpisce in misura maggiore le ragazze. Le componenti emotive, la percezione del dolore e fattori ormonali potrebbero avere un ruolo.
Prevenzione: cosa possiamo fare
Fortunatamente, molte delle cause possono essere prevenute con semplici attenzioni:
- scegliere un cuscino adatto che mantenga il collo nella posizione naturale durante il riposo
- mantenere una buona postura: sedersi con la schiena dritta, mantenere lo schermo all’altezza degli occhi, evitare di incrociare le gambe o accasciarsi sulla sedia
- fare pause frequenti davanti allo schermo di pc o cellulare per rilassare i muscoli
- praticare esercizio fisico regolare
- dormire a sufficienza
- gestire lo stress con tecniche di rilassamento (yoga, respirazione)
“Il problema non è tanto la postura rilassata per poco tempo, ma passare ore e ore chini in avanti. Quindi oltre all’attenzione a come si sta seduti, occorre alzarsi frequentemente, facendo anche solo piccole pause, ma questo aiuta notevolmente a gestire il sovraccarico sul collo – spiega Poggio – Lo stress accumulato tende a contrarre i muscoli, aumentando dolore e rigidità. Praticare attività rilassanti come lo yoga o tecniche di respirazione può contribuire a mantenere corpo e mente in equilibrio.”
In conclusione
Il dolore al collo è un disturbo sempre più diffuso tra i giovani studenti, ma conoscerne le cause e intervenire in tempo può evitarne l’aggravamento e migliorare la qualità della vita. Piccole attenzioni quotidiane possono prevenire questo fastidioso problema, mantenendo la schiena e il collo sani e pronti a sostenere al meglio tutte le sfide dello studio e della vita.
Bibliografia
- Gao Y, Chen Z, Chen S, Wang S, Lin J. Risk factors for neck pain in college students: a systematic review and meta-analysis. BMC Public Health. 2023 Aug 8;23(1):1502. doi: 10.1186/s12889-023-16212-7.
- Geldhof E, De Clercq L, et al. The Prevalence of Neck Pain and Its Associated Factors in Children and Adolescents: A Systematic Review and Meta-Analysis. J Orthop Sports Phys Ther. 2023.