eSosort2021: a Isico l’Award per il terzo anno di fila

eSosort2021: a Isico l’Award per il terzo anno di fila

And the winner is: Isico! Per il terzo anno consecutivo il nostro Istituto si aggiudica il massimo riconoscimento internazionale per chi si occupa di trattamento riabilitativo di patologie vertebrali.
Sabato, 1 maggio, in occasione della conferenza annuale SOSORT, quest’anno in modalità on line a causa della pandemia, il nostro studio “Efficacy of bracing in infantile scoliosis. A 5.5 years prospective cohort shows that idiopathic respond better than secondary” è stato premiato con il Sosort Award.
Non è la prima volta, perché solo negli ultimi due anni Isico si è aggiudicato l’ambito riconoscimento internazionale per la migliore ricerca da parte di Sosort, a cui si aggiunge, nel 2019, il premio vinto come coautori di una ricerca in collaborazione con l’Università di Hong Kong. Una continuità davvero unica.

“Un premio che attesta nuovamente l’alta qualità raggiunta dalla ricerca scientifica che si porta avanti nel nostro Istituto a livello internazionale – spiega il prof. Stefano Negrini, direttore scientifico di Isico e primo autore della ricerca premiata (gli altri autori sono la dott.ssa Sabrina Donzelli, la dott.ssa Greta Jurenaite, il dott. Francesco Negrini e il dott. Fabio Zaina) –  attraverso questa ricerca ci siamo dati l’obiettivo di valutare i risultati a medio termine del corsetto per la scoliosi infantile, confrontando due gruppi: scoliosi idiopatica e scoliosi secondaria”.
Secondo i risultati di Mehta, il gesso è considerato il trattamento conservativo standard di riferimento per la scoliosi infantile, ma richiede un’anestesia generale ripetuta e recentemente sono stati sollevati dubbi sul fatto che ciò possa causare potenziali danni cerebrali a lungo termine.
“In Isico, usiamo il corsetto da tempo così da ridurre l’invasività per il paziente – continua il prof. Negrini –  inoltre i risultati del corsetto Sforzesco hanno dimostrato risultati simili al gesso negli adolescenti. Noi usiamo corsetti dal 2004 ed abbiamo potuto presentare la più nutrita casistica ad oggi sui corsetti (34 pazienti), con un follow-up medio di 5 anni, documentando ottimi risultati nelle scoliosi idiopatiche (successo nel 50% dei casi – solo un insuccesso), mentre in quelle secondarie ad altre patologie è possibile ritardare l’intervento chirurgico nel tempo pure a fronte di insuccessi più frequenti (chirurgia inevitabile nel 20% dei casi)”.

Ricordiamo che le scoliosi infantili sono molto rare, circa 1 caso su 10.000 bambini, e  proprio per questo vanno curate da strutture molto esperte e dedicate con specialisti che abbiano maturato una lunga e ricca esperienza clinica.
“In questo ambito siamo anche l’unica struttura italiana che sta partecipando ad uno studio multicentrico internazionale, che coinvolge centri clinici in 40 paesi nel mondo, per verificare l’efficacia dei corsetti rispetto ai gessi – conclude il prof. Negrini – Nel corso dei due anni di durata del progetto porteremo da parte nostra circa 5 casi trattati presso il nostro Istituto ai fini della ricerca. Isico ha parecchi anni di esperienza nell’uso dei corsetti, la nostra partecipazione non prevederà l’applicazione di gessi, ma i nostri risultati in corsetto verranno confrontati con quelli di altri centri che applicano i gessi”.

Isico si è distinto anche per i lavori accettati come poster a disposizione degli iscritti all’evento in una sessione on demand, che sono stati ben tre: Can the tilt-differences of limiting vertebrae be a prognostic factor for the worsening of the scoliosis curves treated with specific exercises? A pilot study using a series of matched patients, del nostro direttore Fisioterapia, Michele Romano; Reducing the pelvis constriction changes the sagittal plane in the brace. A retrospective case-control study of 37 free pelvis vs 336 classical consecutive very-rigid Sforzesco braces The modular MI-brace is as effective as the classical custom-made Sforzesco brace. A matched case-control study of 120 consecutive high-degree female AIS, entrambi del prof. Stefano Negrini.

Notizie correlate