Camminare come pinguini per non scivolare sul ghiaccio. Questo il consiglio fornito una decina di giorni fa dai traumatologi tedeschi ai propri concittadini per evitare che ci fosse una nuova emergenza come quella registrata un paio di anni prima a Berlino, quando arrivarono nei pronti soccorso della capitale oltre 750 persone per fratture in seguito a caduta e i medici sconsigliarono alla popolazione più anziana di uscire di casa per prevenire il problema. Un’emergenza simile è stata registrata a Milano nell'ultimo mese: la gelata notturna e la formazione di ghiaccio hanno mandato in tilt diversi ospedali registrando l’arrivo di centinaia di persone con traumi da caduta.
“ In letteratura scientifica ci sono pochi studi sul rischio di frattura in seguito ad una caduta sul ghiaccio – spiega la dott.ssa Sabrina Donzelli – L’unico articolo con dati interessanti risale al 1998 (“Fractures and other injuries from falls after an ice storm” Smith RW, Nelson DR). Gli autori hanno provato a confrontare età, sesso, sede anatomica e tipo di lesione maggiormente a rischio in caso di caduta sul ghiaccio. L’infortunio più frequente era alla schiena, mentre le fratture più comuni si riscontravano con maggiore frequenza alle caviglie, seguite dal polso e infine dall’anca. Come sembra logico immaginare il rischio di frattura era significativamente correlata all'età e maggiore nel sesso femminile”.
Quale postura tenere allora e come camminare quando il freddo gela le strade?
“ I colleghi tedeschi hanno dato un consiglio molto utile – ci dice Martina Poggio, fisioterapista – dobbiamo proprio camminare come i pinguini: inclinare leggermente il tronco in avanti permette di anteriorizzare il baricentro e quindi di tenere il peso sempre sulla gamba anteriore. Occorre anche cercare di appoggiare il piede di piatto, proprio come la pinna dell'animale, evitando lo sbalzo del movimento tacco-punta”.
E le mani? Di solito è naturale tenerle in tasca per via del freddo: sbagliato!
“Pensiamo nuovamente ai pinguini – continua Martina Poggio – di solito procedono con le “braccia” leggermente aperte per avere un maggiore equilibrio”. Quindi imitiamo l’andatura buffa dei pinguini, indossando dei guanti caldi che ci permettono di rimanere con le braccia libere e pronte ad attutire il colpo in caso di scivolamento.
Altri consigli? “E’ importante indossare scarpe con suola profilata antiscivolo – raccomanda Martina Poggio – questo permette di mantenere saldo il piede e di avere un buon appoggio a terra. Una volta arrivati al lavoro possiamo togliere gli scarponcini invernali e indossare un paio di scarpe più comode. Per chi va invece a sciare, è importante usare particolare prudenza quando si cammina con gli scarponi da sci e cambiare le calzature appena possibile. Se camminiamo per strada cerchiamo di stare dove c’è un po’ di ghiaia, evitando i punti dove ci sono dei mucchietti di neve e prestando attenzione nel fare le scale, tenendosi dove possibile al mancorrente. Maggiore cautela anche sulle strisce pedonali, perché dove c’è la vernice potrebbe essere più scivoloso, così come sulle grate e sui tombini”.
Da non dimenticare che la fretta è cattiva consigliera: cerchiamo di procedere lentamente e magari di cercare “compagnia”, considerato che andare a “braccetto” giova a un migliore equilibrio.
“Infine l’ultimo consiglio – conclude Martina Poggio – fare prevenzione, cioè mantenere una buona forma fisica, permette di evitare (o di ridurre) il rischio di scivolare o di cadere”.