Correlazioni fra filo a piombo e misure radiografiche

Abbiamo verificato i valori di norma della valutazione del profilo sagittale e dell’assetto sul piano frontale del tronco effettuata tramite il filo a piombo, correlandoli con le misurazioni radiografiche nella ricerca Clinical Evaluation of Spinal Coronal and Sagittal Balance in 584 Healthy Individuals: Normal Plumb Line. Values and Their Correlation With Radiographic Measurements, pubblicata su Physical Therapy.

Come avviene la valutazione

Per valutare l’assetto sul piano sagittale, il soggetto è in piedi e si applica il filo a piombo tangente alla massima sporgenza della zona dorsale (tra le scapole).

Si misura quindi la distanza tra la schiena e il filo a piombo in alcuni punti di repere (parte posteriore del capo, punto più distante a livello cervicale, ultima vertebra cervicale, ultima vertebra dorsale, punto più distante a livello lombare, seconda vertebra sacrale).

L’insieme di queste distanze restituisce il profilo del tronco del paziente, e per esempio indicare la presenza di dorso curvo.

Il filo a piombo permette di valutare anche l’assetto laterale del tronco: si identifica nel soggetto in piedi l’ultima vertebra cervicale (particolarmente visibile nel punto di passaggio tra il collo e il dorso) e da questo punto si fa cadere il filo a piombo, che dovrebbe passare a livello della cresta sacrale mediana.
Lo spostamento del filo da questo punto di riferimento (a destra o a sinistra) indica che il tronco è spostato di lato, cosa che potrebbe verificarsi pr esempio in caso di scoliosi.

In letteratura scientifica mancano i dati di normalità della popolazione (ossia senza patologie della colonna) per poter istituire il profilo sagittale del paziente e identificare la presenza di determinate patologie quando le misure si discostano dai dati di norma.

La nostra ricerca

Lo studio ha preso in considerazione un campione molto ampio, suddiviso poi in 5 gruppi: 584 individui (341 femmine) senza deformità vertebrali in radiografia. 

I partecipanti non sono stati scelti in modo casuale dalla popolazione generale, infatti sono stati sottoposti a un controllo radiografico a a causa del sospetto di patologia della colonna.

Abbiamo dimostrato una correlazione di quanto raccolto con il filo a piombo e le misure radiografiche, inoltre abbiamo raccolto dati da poter utilizzare nella pratica clinica.

“In un prossimo futuro il filo a piombo potrebbe essere sostituito dal laser, il cui uso è già stato validato da uno studio – conclude Alessandra Negrini, fisioterapista e autrice della ricerca – in Isico già lo utilizziamo. In entrambi i casi ci sono vantaggi e svantaggi: il laser è perfettamente fermo, ma potrebbe falsare i dati se il bambino si muove, il filo a piombo segue i movimenti del bambino ma purtroppo tende a oscillare, e questo rende più complesso effettuare una misurazione precisa”.

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